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Critiche
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2012
Dario Ballantini
di Gianluigi Guarneri
Cromie plastiche  ridisegnano lo spazio, lo accendono  in  infinite metamorfosi tonali raccontando il viaggio ideativo di Dario Ballantini. Un fluire cosmico attinge il suo divenire nelle abbaglianti luminescenze della memoria che diviene essenza incandescente nelle incontaminate stanze della pura sensibilità. Nelle integrazioni tonali l’opera di Dario Ballantini ritrova una primordiale solidità compositiva, ridefinendo un’innovativa proporzionalità tra le forme geometriche, prima rigorose, attente agli equilibri tonali, poi energiche e vigorose nella loro ricercata integrazione ideativa. Un’affascinante progettazione figurativa declina verso una rarefatta sospensione dinamica dove i colori appaiono prima forti, marcati, inalterabili per divenire, tramite un gioco ottico, suadenti, eterei, evanescenti. Due anime, due entità  si sovrappongono in modo sapiente, creando una realtà sospesa che contrae attorno a sé lo spazio tempo per poi dilatarsi in infinite sfumature di luce. Le infinite variazioni cromatiche assumono una valenza astratta, sfiorando tramite rimandi informali, la pura essenzialità,senza mai abbandonare la forma come idea rivelatrice. Lontano da una mimesi esecutiva, le opere di Dario Ballantini generano una seduzione cosmica delle forme sottese nella silente atmosfera effimeri e vagheggiati istanti.

Professor Gianluigi Guarneri